Ciao a tutti!
Oggi torno a segnalarvi una nuova uscita di un autore che ho già precedentemente ospitato qui sul blog :) Sto parlando di Roberto Risso che ci presenterà il suo nuovo romanzo, "Metro 2052"!
Torino, 2052. In una città in rovina e colonizzata da una
potenza straniera, un gruppo di ribelli vive asserragliato in
una fermata della metro: nemici insidiosi li attaccano per
strappargli ciò che hanno mentre orde di camminanti
minacciano l'esistenza di tutti.
Titolo: "Metro 2052"
Autore: Roberto Risso
Editore: Delos Digital
Collana: The Tube Exposed n.62
Pagine: 85
Prezzo: € 2,99
Trama: Com'è possibile sopravvivere a orde di camminanti e alla colonizzazione della Lega
Anseatica?
Il sessantenne Fabio Martinelli è a capo di un gruppo di ribelli asserragliati nella
Metropolitana di Torino, ma per molti il desiderio di tornare a vivere in superficie è
troppo forte. Quando un altro gruppo di combattenti si presenta con la proposta di
riconquistare il Lingotto infestato da branchi di camminanti, ha inizio una battaglia dagli
esiti incerti a cui si aggiunge la guerra contro la potenza occupante e i collaborazionisti.
Nel momento in cui lo scontro volgerà al peggio, misteriose creature emergeranno da
profondità spazio-temporali inimmaginabili.
Quando non si ha nulla da perdere, anche le soluzioni più estreme e disperate possono
allettare.
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Ho avuto il piacere di fare una nuova intervista al gentilissimo Roberto Risso per scoprire di più sul nuovo romanzo "Metro 2052":
1. Qual è l’essenza di questo romanzo, “Metro 2052”? (I temi principali, il messaggio finale…)
L’essenza di Metro 2052 è l’ineluttabilità della storia, del suo divenire apparente e del suo ripetersi latente. L’Italia divisa, in rovina e povera è un’immagine che è durata secoli, gl’invasori, occupanti, sfruttatori sono stati gli Spagnoli, gli Austriaci, i Francesi e via dicendo. La Lega Anseatica del romanzo mi ricorda molto da vicino il Terzo Reich ma anche, purtroppo, una certa politica dell’Unione Europea al servizio di banche e di un commercio cui tutto il resto viene asservito. L’idea della Penisola italiana come immenso campo di concentramento per i nordici non è poi tanto lontana dalla realtà di oggi, basti vedere i muri che molte nazioni stanno erigendo ai confini, sia a Ovest che a Est. Credo che scrivere ‘fantascienza’ sia soprattutto interpretare il presente visto da un futuro possibile. Nessuna delle atrocità che ho descritto è stata inventata, purtroppo, né ho dovuto lavorare molto di fantasia per immaginare le mosse della Lega Anseatica e dei collaborazionisti nostrani. I camminanti, della cui origine narrerò dettagliatamente nel prequel di questo romanzo, rappresentano tutto ciò che gli zombi simbolizzano nella cultura popolare narrativa e raffigurativa dal secondo dopoguerra: l’ex umano, ora anti-umano, ridotto a co-antagonista di chi sopravvive in un mondo stravolto e capovolto di cui già ora, dopo due anni di pandemia, si possono intravedere le basi. Il messaggio finale del libro è risorgimentale nel senso letterale del termine: potremo risorgere e sollevarci dall’asservimento e dalla crisi solo lavorando assieme, facendo pace con il passato e mettendo da parte le assurde e dannose divisioni che ci flagellano.
2. Ci puoi far leggere una frase o un breve estratto dal romanzo per stimolare l’interesse dei lettori?
Riporto le ultime frasi del primo capitolo di Metro 2052, dove vengono nominati i camminanti, cui ho dedicato un intero romanzo breve che apparirà, spero, come prequel:
– Li chiamiamo camminanti perché camminano sempre fin quando non vengono smantellati, Matteo. – Sbuffo, appoggio la schiena all’asse di metallo, le feritoie mi faranno la schiena a quadri. – Gli zombie esistono solo nei film e nei libri, ragazzo, qui siamo a Padana, sezione Taurinia, Zona Libera numero 8 nell’anno 2052. Questa è la realtà, ragazzo, non un film del cavolo. Mettitelo in testa una volta per tutte o farai una brutta fine. Il vero nemico sono i vivi, quelli come noi, gli altri gruppi, la Milizia e i loro padroni crucchi, i camminanti sono solo contorno. – Lo guardo negli occhi, mi sento invincibile. – Homo homini lupus.”
Passi di: Roberto Risso. “Metro 2052”. Apple Books.
3. Ci sono autori di fantascienza che ti ispirano in modo particolare quando scrivi i tuoi racconti?
Leggo di tutto, fantascienza e non. Certo la serie di Metro 2033 di Glukhovsky è stata illuminante per me, così come tutti i racconti e i romanzi pubblicati da Urania. Per motivi di lavoro (insegno italiano) ho letto moltissimo e studiato tanti autori, da Bacchelli a Scerbanenco, da De Amicis a Primo Levi e credo che quest’ultimo, ne La tregua, abbia scritto il più potente e devastante romanzo post-apocalittico in lingua italiana, un romanzo, per intenderci, mille volte più angosciante e suggestivo di La strada di McCarthy. Ora, dopo dodici anni di vita negli USA leggo quotidianamente in inglese, e anche qui leggo di tutto con particolare attenzione alla distopia, al post apocalittico e a ciò che trovo in rete. Credo che un autore di fantascienza debba essere onnivoro e assetato di letture. Non c’è libro, per quanto modesto, che non abbia lezioni da insegnare, sia in positivo che in negativo.
Credo sia sempre molto interessante conoscere più informazioni sull'autore prima di leggere un suo romanzo, e Roberto è sempre preciso e attento, oltre che gentile e sempre disponibile!
La trama di "Metro 2052" è veramente intrigante, ve lo consiglio vivamente!
Vi piace il genere? Lo leggerete?