venerdì 28 giugno 2013

Recensione: "Garden. Il giardino alla fine del mondo" di Emma Romero

Salve lettrici! Come va? Oggi per me tutto bene, tra un pò mi vedrò con un'amica e già prevedo un pomeriggio tra le risate. Comunque ho terminato da qualche giorno "Garden" della Romero, mi è piaciuto, non così tanto come mi aspettavo, ma è comunque un libro che merita e che consiglio.


"Garden. Il giardino alla fine del mondo"                                       di Emma Romero

Editore: Mondadori Chrysalide
Prezzo: €14.90
Pagine: 275 c.a.

Trama: Maite è tra le operaie più efficienti nella fabbrica in cui lavora. In fondo non ha scelta: se commettesse un’infrazione sarebbe punita con la morte.
Maite coltiva in segreto la sua passione, il canto, e sogna di raggiungere il leggendario giardino alla fine del mondo, dove si narra vivano i ribelli in completa libertà e dove pare siano sopravvissute le lucciole. Perché il suo paese è diventato una prigione fredda e spoglia. Dopo una lunga guerra, l’Italia è stata divisa in Signorie e, per impedire il ritorno al caos, le arti e le scienze sono riservate a una casta di eletti, mentre gli esclusi sono condannati a una vita di obblighi e privazioni.
L’unica fonte di svago è la Cerimonia, la grande festa celebrata per l’anniversario della Rinascita. Maite ha sempre voluto esibirsi su quel palco, ma il giorno in cui potrà finalmente ottenere il suo riscatto scoprirà che, in un paese che ha ucciso ogni speranza, anche dai sogni si può desiderare di fuggire…

La mia recensione:

Ero curiosissima di leggere "Garden" per due motivi: il fatto che fosse un distopico non passava inosservato, perchè ultimamente è uno tra i miei generi preferiti e anche perchè è stato scritto da un'italiana ed io apprezzo sempre leggere libri di scrittrici o scrittori della nostra penisola.

Ambientato in un'Italia futura, dove una guerra ha diviso il paese in Signorie e riservato le arti e le scienze solo ad una casta di Artisti, Maite è la protagonista del libro, una nota stonata che si rivolterà alle Nuove Armonie.

In una società distopica è un Computer che ti dice che lavoro dovrai fare. Maite diventerà un'operaia. E' condannata ad una vita senza arti e scienze, proibite severamente a quelli come lei. Ma Maite sa che il Computer si è sbagliato. La sua passione, la sua vita, è il canto.

Ho apprezzato veramente molto il modo in cui la storia è andata avanti, manteneva un ritmo non troppo veloce ma neanche troppo lento. "Garden" si legge davvero con piacere, anche se ho trovato che qualcosa potesse essere sviluppata in modo differente o di più.
La protagonista di Maite assomigliava molto ad altre, ma mi è piaciuta in certi momenti e in altri un pò meno, anche se resta sempre un bel personaggio, ben studiato.
Ho trovato questa lettura originale anche per non aver letto i distopici a cui assomiglia (The Giver e seguiti, Hunger Games...).

La penna della Romero è semplice, senza troppi fronzoli, e scorrevole. Devo dire che ho trovato qualche punto in cui la storia è stata narrata in modo un pò banale, ma non credo che avrei potuto fare di meglio.

Per concludere, ci sono tanti punti ben studiati in "Garden", quanti ce ne sono di poco sviluppati. Devo ammettere che non ho trovato il libro originalissimo ma mi è piaciuto per la sua semplicità e il fatto di non voler strafare, è un libro che consiglio per chi ama i libri italiani e per chi si butta per la prima volta a leggere distopici.

VOTO:
3 stelline meritatissime, magari con un bel più.

Canzone consigliata: Up! - Noemi

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