Ranocchie, auguri!
Auguri alle ranocchie che mi seguono sempre e a quelle che non mi seguono sempre.
Auguri alle ranocchie impegnate ma che riescono sempre a trovare uno spazietto di tempo per visitarmi.
Auguri ai ranocchi che mi seguono, e che si devono sentire i miei discorsi "da femmina".
Auguri alle ranocchie e ai ranocchi, che si devono sorbire una Chiara, un giorno felice, un giorno depressa.
Auguri di buon Natale a tutti!
Auguroni a tutti, e grazie per essermi stati accanto in ogni momento della vita del Blog, vi ringrazio e vi auguro un buon Natale!
E per voi, ecco a voi un regalo natalizio, un racconto che ho scritto personalmente per voi, e sotto un piccolo spazietto dedicato agli auguri!
Se una notte di Natale potessi tornare bambino…
Le note delle classiche musiche natalizie risuonano dallo stereo rosso che abbiamo in salotto. Si sente profumo di frittelle dalla cucina e mentre mamma canticchiava “Jingle Bells”, io impacchetto gli ultimi regali da distribuire domani, il 25 Dicembre.
Amo il Natale, con il calore della famiglia, la neve, l’amore. Per me è un giorno speciale, un giorno che non si può ripetere mai, se non una volta l’anno.
L’albero, un piccolo abete, ha luci intermittenti dai mille colori e le palline decorate giacciono dondolando.
Questo Natale lo trascorriamo in famiglia, solo noi tre, mangiando e ridendo sul più e sul meno.
Mamma arriva con i guantoni rossi, che le ho regalato l’anno scorso a Natale, portando un vassoio fumante di frittelle.
Ne prendo una, e anche papà si serve, prendendone una grossa grossa.
Li osservo quando masticano rumorosamente la frittella che hanno in mano, mamma però se ne accorge e rompe il silenzio dicendo:- Come va, Elena?
Faccio un segno con la mano:- Tutto bene! Non vi preoccupate.
La mamma ride indicando la tv:- Guardate qui, Pupo si è rimesso quello stupido cappello da Babbo Natale!
Amo quando ridono i miei genitori, fanno venire la voglia di ridere anche a me.
La risata di mamma è cristallina mentre quella di papà sembra quasi un singhiozzo.
Intanto la musica di sottofondo continua. Ora si sente “White Christmas” che fa da cornice alla bellissima serata che stiamo passando.
I regali di varie dimensioni giacciono sotto l’albero, mostrando le carte colorate e i fiocchetti scintillanti.
Cerco con lo sguardo qualche mio regalo, ma non ne trovo. Mi piace molto scartare i regali, ma amo anche farli e vedere la reazione della persona a cui l’ho regalato.
Mangio un’altra frittella mentre mi pulisco le mani sporche.
Mi osservai allo specchio. Vidi una piccola Elena, fragile, magra, ma molto alta. Una dodicenne strana, diversa da tutti, ma che in un modo o nell’altro riesce a conquistare amicizie e avere pochi, ma buoni amici.
E mentre cercavo di asciugarmi le mani, mio padre mi chiama dicendo:- Vieni? E’ il momento dei regali!
Arrivata in salotto, vedo i miei genitori chini a cercare qualcosa sotto l’albero e appena la trovano saltando in piedi dicendo:- Questo è per te!
Prendo con gentilezza il regalo dalle loro mani ringraziandoli e appena vedo un semplice scatolone, con un quaderno dentro, capisco che hanno voluto farmi un piccolo regalo significativo per me.
:-Così potrai scrivere tutte le storie che ti vengono in mente…- dice mamma
:-E potrai raccogliere tutti i tuoi ricordi!-dice papà mentre mi abbracciano.
Il loro abbraccio è caldo, i loro profumi si intrecciano in una meravigliosa fragranza.
E quando stava per scoccare la mezzanotte…
Mi sveglio di colpo, gli occhi sono pieni di lacrime.
Mi alzo e vado in cerca dei miei genitori.
Vedo la data sul calendario: 25 Dicembre. Non li trovo, ora ricordo.
Io, ora, sono un Elena forte e indipendente,di quasi 20 anni.
E al loro ricordo piango, e il mio sguardo cade su uno scatolone e su un quaderno.
o mio dio è semplicemente fantastico!!!
RispondiEliminaBellissimo e tenero il tuo racconto. Tantissimi auguri :-)
RispondiEliminaTantissimi auguroniiiiii di buon nataleeee
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