di Benedict Wells
Pagine: 401
Casa editrice: Salani
Prezzo: € 18,00
Trama: Monaco, 1990. Robert, insegnante in un liceo, ha da tempo abbandonato il sogno di sfondare nella musica. A ricordargli la sua antica passione resta ancora Bob Dylan, che gli appare in allucinazioni straordinariamente vivide. Paralizzato dalla paura di fallire di nuovo, quando incontra Lara, Robert non riesce a riconoscere in lei la donna che ha sempre cercato. L'equilibrio instabile che con fatica ha costruito viene rivoluzionato dall'arrivo di Rauli, un nuovo allievo talentuoso e ribelle, già con il piglio della rockstar. Per Robert il ragazzo è un vero mistero: che cosa annota sui foglietti gialli da cui non si separa mai? Perché gira armato di una pistola? Ma soprattutto: è destinato a diventare un grande musicista e a realizzarsi proprio dove lui ha fallito? Per rimandare decisioni che sembrano troppo difficili da prendere, ai due non resta che partire e lasciarsi trascinare in una rocambolesca avventura nel cuore dell'Europa. Tra i vicoli di Istanbul aspetta un'estate destinata a cambiare per sempre le loro vite.
Leggendo la trama ero molto intrigata, mi sembrava un libro semplice, leggero ma anche con un bel messaggio nascosto fra le righe. Una storia con un personaggio come Rauli, misterioso, contrapposto a quello di Robert, un insegnante all'apparenza più ligio alle regole, con Bob Dylan nel mezzo, dava l'idea di essere divertente. Purtroppo sono rimasta delusa.
La storia, vista e rivista, non ha una particolare nota che la contraddistingua dalle altre, "Qualcuno con cui correre" di David Grossmann è un'alternativa molto più interessante, e nella lettura ero più annoiata ma anche frustrata: la storia prometteva bene e, se svolta in modo diverso, sarebbe stato un libro degno di nota. Ma posso dire che non mi ha lasciato nulla, nessun sentimento.
Durante la lettura ho trovato alcuni momenti che potevano essere migliorati, altri addirittura eliminati del tutto, alcune scene mi hanno quasi messo a disagio perché erano completamente irreali e, inoltre, inutili.
Analizziamo i personaggi: Robert è un uomo frustrato dalla vita, arrogante e noioso; Rauli, l'unico che si salva un pochino, è anche lui arrogante ma con quell'aria di mistero che lo circonda.
Robert ha una parvenza di miglioramento durante la storia, ma non lo rende più sopportabile. In generale, non ho odiato i personaggi, ma non li neanche amati.
Lara è l'unico raggio di sole che fa respirare il lettore. Robert e Rauli sono chiusi nel loro mondo grigio ed egoista, mentre Lara sembra la persona che riesce a rompere questo guscio che circonda la storia.
Lo stile, invece, può piacere e non piacere. Non l'ho trovato male, ma in generale solo poco argomentato, e mi sarebbe piaciuta qualche descrizione in più per rendere la scrittura più fluida e interpretativa.
In generale, c'è di meglio. I temi sono interessanti (il coraggio, inseguire i propri sogni) e l'idea del romanzo "on the road" non è male, ma poteva essere realizzata in modo migliore, e con personaggi disegnati in modo più realistico e dettagliato. In generale, quindi, "poteva essere". Poteva essere una bella storia raccontata in modo piacevole.
VOTO FINALE:
Se lo avete letto scrivete qui sotto i vostri pareri così ne possiamo parlare!
Ho letto la trama. Sono rimasta affascinata. Ho cominciato la lettura della tua recensione... emh. Ho deciso che non cascherò nel tuo stesso errore ahah
RispondiEliminaSì, ti consiglio di leggere altro... se ti dovesse capitare fra le mani però fammi sapere che ne pensi, forse sono gusti!
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