Tra queste c'è Memoria dell'italiano Leonardo Patrignani, che uscirà il 19 FEBBRAIO 2013 per la Mondadori Chrysalide. Fa parte della Multiversum Saga, uscita, appunto, con Multiversum. Purtroppo non ho letto quest'ultimo ma ovviamente, se voi lo avete letto, vorrei un vostro parere ^^
I diritti esteri sono stati venduti alla Francia, Germania, Spagna, Bulgaria, Turchia, Serbia, Polonia e Australia. Un successone!
Per quanto riguarda la cover è davvero fantastica, realizzata da Roberto Oleotto, lascia davvero senza fiato!
Titolo: Multiversum. Memoria
Autore: Leonardo Patrignani
Serie: Multiversum #2
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Chrysalide
Prezzo: €16,00
Pagine: 333
Trama:
"Forza, usciamo da questa gabbia." La frase pronunciata da Marco, con cui si
conclude il primo romanzo, è il punto di partenza del secondo capitolo della
Multiversum Saga. Alex, Jenny e Marco si trovano in Memoria, luogo
esclusivamente mentale nel quale vedono solo ciò che ricordano. Mentre i secoli
trascorrono dopo la fine del loro mondo, una nuova era è cominciata sul pianeta
Terra. Sarà Jenny a svegliarsi per prima, in una cabina a bordo di un
sottomarino, in una realtà di nuovo fisica. La voce di Alex suona ancora nella
sua testa ma lui non è con lei. Solo ritrovandolo potrà cercare una via d'uscita
da quell'ennesima trappola. Sempre se è vero che nelle infinite biforcazioni del
Multiverso esiste una strada alternativa...
E qui vi lascio con l'intenso prologo che ho trovato sul sito dell'autore!
Prologo di Memoria di Leonardo Patrignani
Era il cielo di sempre.
Erano i volti di sempre.
Era il rifugio sotterraneo, il tunnel scavato nel muro per tornare a vedere la luce, il silenzio prima della traccia nascosta alla fine del disco. Un dove, in un mondo in cui non esisteva più alcun luogo. Un quando, in una realtà senza futuro. Era il jolly spuntato dal mazzo nel momento critico della partita.
Ma per il momento, non era nient’altro che una gabbia. Un’illusione della mente. Per quanto realistica, credibile, vera.
Autentica come il soffio del vento che si levava dal lungomare di Barcellona in quel pomeriggio d’inverno, trascinando ovunque volantini rossi e blu in una danza senza coreografia.
Sincera come quel sentimento che intrecciava i destini di Alex e Jenny e che li aveva portati fino a lì. Fuori dall’incubo. Dentro una nuova prigione.
L’asteroide aveva cancellato la vita sulla Terra, questo lo ricordavano bene. In ogni possibile dimensione parallela, in ogni angolo del Multiverso. Ma loro lo sapevano, forse lo avevano sempre saputo: La nostra mente è la chiave. Nell’istante in cui l’Apocalisse aveva decretato la fine della corsa, i loro occhi si erano spenti. Come quelli di qualsiasi altro abitante del pianeta.
Ma gli occhi del corpo non sono le uniche finestre aperte sulla realtà.
Il disco era finito? O i secondi continuavano a scorrere nel silenzio, in attesa di un nuovo inizio? Alex e Jenny non sapevano dire dove si trovassero. Erano salvi, ma allo stesso tempo erano morti. Per quel che ne sapevano, stavano vagando in un luogo di ricordi, prigionieri di un frammento mentale, di un’eco della catastrofe, mentre il mondo vero era un deserto di cenere. E allora, in realtà, qual era il mondo vero? E chi erano loro? Cosa era sopravvissuto e cosa terminato per sempre?
La carrozzella di Marco era spuntata solo pochi secondi prima dal fondo della strada. Lui si era avvicinato, e di fronte agli occhi increduli di Alex e Jenny aveva pronunciato una semplice frase e riaperto la partita.
«Forza, ragazzi. Usciamo da questa gabbia.»
Poi si era alzato in piedi. In piedi, sulle proprie gambe.
E aveva sorriso.
Benvenuti in Memoria.
Il luogo dove l’unico scenario possibile è il ricordo. L’interminabile silenzio tra la fine del disco e l’inizio della traccia nascosta.
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